Struttura degli incentivi, legislazione incompleta, opposizioni locali agli impianti di maggiore taglia, mancanza di piani di approvvigionamento certi e molti luoghi comuni. Questi i problemi principali del settore dell'agroenergia, che fattura 4 miliardi di euro e occupa 24mila addetti, nonostante norme contraddittorie che rendono difficile sfruttare in maniera completa il potenziale di queste fonti di energia pulita. Sono questi alcuni dei temi illustrati ieri alla conferenza stampa di presentazione della Mostra Convegno Agroenergia, che si aprirà a Tortona domani 13 febbraio, per durare fino a venerdì 14.
Secondo le stime dell’economista Alessandro Marangoni di Althesys, che ha coordinato le ricerche dell’Osservatorio 2014, lo studio annuale di riferimento, ossia il settore delle agroenergie, rappresenta circa un quinto del giro d’affari del comparto delle fonti rinnovabili, dominato dal sole e dall’idroelettrico.
L’edizione 2014 dell’Osservatorio, che sarà presentata nel dettaglio a Tortona il 13 febbraio, ha per titolo “Le Agroenergie nei nuovi scenari energetici” e mette a confronto la sostenibilità economica, ambientale e agronomica delle diverse filiere agroenergetiche, la loro coesistenza nell’ambito della strategia energetica nazionale, nonché l’impulso che possono dare all’economia, all'agricoltura, all’innovazione e all’occupazione.  “L’Osservatorio - dice Piero Mattirolo, amministratore delegato di Agroenergia - si avvale del contributo di una serie di importanti attori, accademici, istituzionali e aziendali, con specifiche competenze nei rispettivi settori.  In questo gruppo di lavoro ci siamo interrogati sullo stato presente della filiera in cui operano e sulla sostenibilità di lungo periodo. Il risultato è uno stato dell'arte di un settore in forte evoluzione, anche in funzione delle sensibili modifiche intervenute nel contesto nazionale ed europeo. Dalla perdurante crisi economica, alla attuale abbondanza di energia fossile a buon mercato. Il bilancio - osserva ancora Mattirolo - è certamente positivo. Le agroenergie hanno avuto una forte crescita, registrando i maggiori incrementi dopo il solare: fino a + 4,7 % per i bioliquidi rispetto al 2008. Ma è anche importante sottolinearne  l'interesse di lungo termine per il Paese. Essendo delle fonti programmabili, il loro ruolo è di importanza strategica nel mix delle rinnovabili, perché offrono un potenziale di stabilizzazione della rete che negli anni a venire potrebbe essere sfruttato e compensato dal mercato, anche quando gli incentivi saranno finiti”.
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