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Mercato elettrico cresce ma a livelli insufficienti per gli obiettivi al 2030

15/03/2022

La diffusione delle energie rinnovabili, la riduzione del parco di generazione termoelettrica e l’elettrificazione dei consumi sono i tre fattori principali che hanno caratterizzato negli ultimi anni l’evoluzione del sistema elettrico in Italia, promuovendone la progressiva decarbonizzazione. Tuttavia, l’elettrificazione dei consumi (utilizzo del vettore elettrico invece di altri vettori energetici) e le installazioni d’impianti a fonte rinnovabile crescono con tassi insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2030, benché gli scenari evolutivi e le politiche energetiche disegnino una prospettiva in ascesa, a partire dall’immatricolazione di 100.000 auto elettriche nei primi nove mesi del 2021, tanto da raddoppiare il parco circolante rispetto alla fine del 2020.

A dirlo è l’“Electricity Market Report” dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, presentato lo scorso novembre.

La capacità installata d’impianti a fonte rinnovabile in Italia supera oggi i 56 GW, grazie soprattutto al solare e all’eolico; viceversa, quella termoelettrica si è gradualmente ridotta: circa 60 GW, rispetto ai 77 GW del 2012, per il 77% rappresentata da impianti alimentati a gas naturale e per il 17% da impianti a carbone, che dovranno essere dismessi nel corso dei prossimi 5 anni.

Il tasso di elettrificazione dei consumi si è, invece, mantenuto pressoché costante, a circa il 20% nell’ultimo decennio, anche se sono evidenti i cambiamenti nella copertura della domanda di energia elettrica, soprattutto osservando che l’incidenza degli impianti termoelettrici tradizionali si è ridotta dal 74% nel 2005 al 54% nel 2020, mentre le rinnovabili sono passate dal 14% al 38%. Inoltre, nel 2021 si è assistito a una crescita pressoché continua del prezzo dell’energia (nei primi nove mesi, +64,6% su base annua rispetto al 2019 e + 121,3% rispetto al 2020) dovuta all’aumento del costo del gas, che deve far riflettere sulla forte dipendenza dalle fonti fossili del mix di generazione italiano.

Le cifre, insomma, non sono esaltanti, tuttavia si respira un clima di fiducia.

«Le consistenti azioni di policy emanate a livello comunitario tra la fine del 2020 e il 2021 per favorire una ripresa economica sostenibile (il “Green Deal”, il “Next Generation EU”, il “Fit for 55”) hanno ridato slancio all’ottimismo degli operatori del settore sull’evoluzione del sistema elettrico italiano, ed energetico più in generale», ha commentato Simone Franzò, Direttore dell’Osservatorio sull’Electricity Market dell’Energy&Strategy Group. «Questo scenario promettente, grazie a obiettivi di decarbonizzazione sempre più ambiziosi e a disponibilità finanziarie ingenti, si scontra, però, con dinamiche di mercato asfittiche, come l’andamento delle installazioni di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e con elementi perturbativi che potrebbero rallentare il ritmo di evoluzione del sistema elettrico, come l’impennata dei prezzi dell’energia».

Dalle evidenze contenute nel rapporto, suffragate come sempre da un fitto confronto con gli operatori del settore, emerge uno scenario complessivamente positivo, grazie ai progressi sia di natura normativo/regolatoria, sia di mercato (ad esempio, le novità nell’apertura del Mercato dei Servizi di Dispacciamento e l’introduzione delle configurazioni di autoconsumo collettivo e di Energy Community), ma restano nodi da risolvere.

«La nota positiva», conclude Franzò, «è rappresentata dalla comunione d’intenti tra i vari attori e stakeholder del mondo energy, per sperimentare nuove soluzioni in un settore che giocherà un ruolo da protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici. È su questo spirito collaborativo e proattivo che si deve fare leva per organizzare un percorso in grado di coniugare obiettivi complessi e una roadmap credibile. Anche gli investimenti contenuti nel PNRR, per lo sviluppo del parco rinnovabile e di una rete di distribuzione resiliente, digitale e flessibile, remano nella stessa direzione».

Il sistema elettrico, infatti, sta attraversando una repentina evoluzione in seguito all’effetto delle politiche di decarbonizzazione, tuttavia, il raggiungimento della neutralità climatica al 2050 (e la riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030 del 55% rispetto ai livelli del 1990, come delineato nel pacchetto “Fit for 55”) richiede un’importante accelerazione rispetto ai tassi registrati negli ultimi anni: al 2030 le fonti rinnovabili dovrebbero coprire il 40% del mix energetico europeo, l’efficienza energetica sul consumo di energia finale dovrebbe salire al 36% (e al 39% quella sul consumo di energia primaria), ogni anno andrebbe riqualificato almeno il 3% della superficie complessiva degli edifici pubblici e le emissioni delle nuove auto andrebbero ridotte del 55% rispetto ai livelli del 2021, per poi diventare il 100% entro il 2035, quando sarà vietata la vendita di nuove auto termiche.

Il Report tratta in particolare due temi: l’apertura del Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) e la definizione di nuovi servizi ancillari e le Energy community, nuovi paradigmi di generazione e consumo di energia introdotti da due Direttive comunitarie e in via di recepimento nel quadro normativo nazionale, che potranno abilitare una più ampia diffusione delle fonti rinnovabili e rappresentare un volano per investimenti complementari di efficienza energetica e a supporto della mobilità elettrica e della fornitura di servizi ancillari.

di Roberto Corti

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul numero 2 marzo 2022 della rivista Commercio Elettrico. Clicca qui per abbonarti.

 

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