Il Gruppo DKC, leader nella progettazione e realizzazione di soluzioni per il settore elettrotecnico e l’automazione industriale, nel 2019 ha generato un fatturato consolidato di 384 milioni, con oltre 75 milioni di ebitda e 30 milioni di investimenti.
Il 2020 senz’altro porterà in eredità gli effetti della pandemia da coronavirus ma, dopo lo stop obbligato della produzione fra marzo e aprile, si iniziano a vedere segnali di ripresa incoraggianti, con – al momento – cali contenuti su alcuni mercati (vedi Italia) ampiamente compensati da recuperi su altri mercati.
“Non è la prima volta che in DKC fronteggiamo e superiamo momenti di difficoltà” commenta Sandro Bergamo, Amministratore Delegato del Gruppo. “La fiducia nel nostro lavoro e la profonda conoscenza del settore ci hanno portato a cogliere sfide anche in passato investendo in Italia in piena crisi economica, ad esempio, quando in pochi hanno avuto il coraggio di farlo” conclude Bergamo.
A poco più di 20 anni dall’apertura del primo stabilimento per la produzione di tubi corrugati a Tver, in Russia, per opera di management italiano, DKC è oggi una realtà con 36 stabilimenti in 8 nazioni, di cui 10 in Italia e 3.700 dipendenti nel mondo, grazie a un percorso di internazionalizzazione al contrario che, in controtendenza agli scenari negativi di mercato, nel 2007 ha portato all’ingresso del gruppo in Italia, con la creazione di DKC Europe e l’attuazione di acquisizioni che hanno risanato tante piccole realtà industriali in difficoltà.
Nel novembre 2019 il Gruppo ha acquisito una partecipazione di controllo della società RGM SpA, azienda specializzata nella realizzazione di sistemi di conversione di potenza, che conferma l’ambizione di crescita che DKC ripone nel segmento della gestione dell’energia industriale e domestica.